Numero 168 - Luglio 2019
Articoli di questa rubrica
Editoriale
Filo rosso
C’è addirittura un’apposita rubrica, corredata da articoli circostanziati, su uno dei quotidiani più diffusi in Italia: è stata battezzata “Poveri con il lavoro”. A quanto pare, è la nuova normalità.
Lo sfruttamento è servito
Non sarà il reddito di cittadinanza a sconfiggere sfruttamento e lavoro nero. E chi si illuderebbe? Forse nemmeno i seguaci del credo grillino. Ma di certo non ci strapperemo le vesti per gli sfruttatori del lavoro stagionale, che temono di non poter disporre di una platea adeguata di precari a disposizione
Algeria
La situazione in Algeria è in continua evoluzione. Venerdì 5 luglio, nel giorno dell’Indipendenza dal dominio francese, si è avuta, stando a quello che sostengono molte fonti giornalistiche, la più grande mobilitazione di una serie iniziata a febbraio. Non solo ad Algeri, ma nelle più importanti città algerine la gente è scesa in piazza a decine di migliaia. Contro lo stato maggiore dell’esercito e contro il governo si è gridato: “Andatevene, liberate l’Algeria!”. Tra i manifestanti, c’era chi indossava una t-shirt con su scritto “liberate Bouregaa”. È il nome di un vecchio combattente della guerra d’indipendenza, incarcerato la domenica precedente per aver criticato il ruolo dell’esercito e del suo capo di stato maggiore: Gaid Salah.
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